Perché Musk vorrebbe acquistare OpenAI per 97 miliardi di dollari?
Elon Musk ha offerto 97 miliardi di dollari per acquistare parte di OpenAI. Molte persone, tra cui Sam Altman, CEO di OpenAI, ritengono che l'interesse principale di Musk sia quello di danneggiare Altman, non di possedere effettivamente l'azienda.
Quando Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo, fa coming out, non sappiamo mai cosa sta combinando, a causa della sua natura controversa. Ma solo perché si tratta di Elon Musk, le sue idee non dovrebbero essere ignorate.
L'offerta esatta era di 97,375 miliardi di dollari USA. Altman rifiutò rapidamente l'offerta e restituì la palla a Musk con un'offerta per la piattaforma social X (ex Twitter), dicendo: "No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi". Musk ha acquistato Twitter nel 2022 per 44 miliardi di dollari.
no grazie ma compreremo Twitter per $9,74 miliardi se vuoi
— Sam Altman (@sama) 10 febbraio 2025
OpenAI è attualmente un'organizzazione senza scopo di lucro che supervisiona un'attività di grande valore. Il gruppo ha creato ChatGPT, che ha sollevato molto polverone al momento del lancio e che ha grandi progetti. Il CEO di OpenAI, Sam Altman, vuole trasformare OpenAI in una società a scopo di lucro, ma prevede di lasciare una certa quota nella divisione non-profit di OpenAI.
Musk e i suoi coinvestitori teorici sostengono che 97 miliardi di dollari siano un buon affare per acquistare la divisione non-profit di OpenAI.
Musk faceva sul serio con l'offerta? L'unica cosa che avrebbe potuto voler fare era mettere a tacere Altman, un ex alleato che ora è suo rivale. La sua offerta potrebbe anche essere una mossa puramente tattica che costringerebbe il consiglio di amministrazione di Open AI a rivalutare il modo in cui valorizzare la divisione non-profit dell'organizzazione. Come dice Altman: "Penso che probabilmente stia solo cercando di rallentarci".
Ma ci sono altri motivi per cui storcere il naso di fronte all'offerta di Musk. Il primo è la tendenza di Musk a dire una cosa e farne un'altra. Come lo scorso marzo, quando scrisse che "non avrebbe donato denaro a nessun candidato alla presidenza degli Stati Uniti" - e poi donò più di un quarto di miliardo di dollari alla campagna presidenziale di Donald Trump.
In passato Musk ha concluso grandi accordi che o non erano reali o dai quali in seguito ha cercato di tirarsi indietro. Perfino nel 2022, quando firmò un accordo rapidamente negoziato per acquistare Twitter, cercò di annullarlo, sostenendo che la dirigenza di Twitter lo aveva ingannato.