In futuro supporteremo anche gli smartphone Android?
Google ha annunciato che potremo scaricare il nuovo Android 16 sui nostri dispositivi mobili tra aprile e giugno di quest'anno. Naturalmente la novità sarà inizialmente disponibile solo per i dispositivi mobili della famiglia Google Pixel. Successivamente sarà disponibile anche per telefoni di altri produttori, tra cui Xiaomi.
Android 16 porterà tante novità. Google ha preparato due diversi slider, ovvero uno per le notifiche e uno per l'accesso rapido alle impostazioni. Il nuovo slider delle notifiche non occupa più l'intero schermo, ma solo la metà. Ciò significa che l'applicazione aperta è visibile in background. Questo può essere richiamato scorrendo verso l'alto dal basso. Usando due dita, faremo apparire il cursore per un rapido accesso alle impostazioni dei tasti.
Le icone del nuovo sistema operativo Android saranno leggermente più piccole rispetto a quelle attuali. A questa si aggiungerà un'altra funzionalità estremamente interessante. Il nuovo Android 16 porterà il pieno supporto all'applicazione terminale (Terminal) per Android. La nuova funzionalità consentirà agli utenti di installare una macchina virtuale che esegue il sistema operativo Linux open source. Quest'ultimo avrà anche il supporto per l'accelerazione grafica. Naturalmente gli utenti troveranno anche altre opzioni del sistema operativo Linux, come strumenti per l'utilizzo del disco, routing dei pacchetti di rete, una partizione di ripristino del sistema e molto altro. La novità dovrebbe consentire anche il funzionamento del sistema Chrome OS, che sta diventando sempre più popolare.
Se possiedi uno smartphone Xiaomi più recente, abbiamo buone notizie per te. Xiaomi preparerà il nuovo Android 16 per ben 75 dei suoi telefoni cellulari, tra cui i modelli Redmi e Poco. Sarà disponibile sotto forma di sistema mobile HyperOS 3.0 modificato. La parte migliore di tutto ciò è che il nuovo Android 16 consentirà anche l'overclocking dei processori degli smartphone Xiaomi. Ciò consentirà all'utente di accelerare sia il processore che i core grafici. Ciò naturalmente inciderà sull'autonomia dei dispositivi. Naturalmente l'utente potrà anche abbassare la frequenza operativa del processore e quindi prolungare la durata della batteria.